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backCampionato di Allevamento 2009. Considerazioni e foto

53° Campionato di Allevamento svoltosi in un clima politico difficile. Consiglio decaduto a causa di una vera e propria spaccatura interna, incertezza sul futuro societario, elezioni programmate per il 12 dicembre con schieramenti politici mai così incerti e nebulosi. Sinceri complimenti al Comitato Organizzatore e alla Regione Friuli Venezia Giulia tutta che ha fatto blocco unico, lavorando per i soci a prescindere dalla politica e dalle numerose difficoltà "burocratiche" in cui le vicende politiche li hanno giocoforza coinvolti. Una grande dimostrazione di serietà, correttezza e carattere. Tutte le sezioni hanno messo a disposizione i loro soci ed insieme (friulani, bisiachi, isontini,giuliani, carnici...spero di non essermi dimenticata qualche zona) hanno lavorato per questo campionato, con uno spirito che veramente andrebbe preso come esempio. Si dovrà vergognare chi aveva messo in giro voci di un possibile boicottaggio di matrice politica da parte del Comitato Organizzatore. Chi ha fatto circolare certe illazioni non conosceva queste terre e i loro uomini e donne che, una volta preso un impegno, lo onorano al meglio. Vorremmo poter nominare tutti quelli che hanno contribuito alla buona riuscita di questo Campionato, cosa impossibile e ce ne dispiace. Vorremmo citare i componenti del Comitato Organizzatore, a cominciare dal Presidente del Comitato, Eligio Bozieglav, che a questo campionato ha fatto veramente di tutto, dall'aiuto in cucina all'addetto ai ring. Instancabile e quasi sempre con il sorriso sulle labbra. Il Presidente Regionale Paolo Spaccini, che non solo si è occupato di tutta la parte organizzativa, burocratica e dei contatti con le autorità, ma ha dovuto anche affrontare, nella giornata di venerdì, un'ispezione particolarmente severa e fastidiosa da parte di una commissione di controllo inviata dal Comune. Compiti che non lo hanno comunque esentato da svolgere tutta una serie di altri ruoli, compreso quello di controllore degli ingressi dei ring nello stadio. Il Direttore di Campo Martina Vidulich che si è occupata della sistemazione e gestione delle segreterie dei ring (intoppi e imprevisti dell'ultima ora compresi), che ha lavorato alacremente per tutte le questioni di "rappresentanza" (compresa una relazione obbligatoriamente richiesta dal CDN e che nessuno ha mai letto)...il tutto per finire nelle tre giornate di campionato a fare anche lei di tutto e di più (dal raccogliere le "scovazze" a spostare transenne). Davvero ci dispiace non avere poi i nomi di tutti quelli che hanno lavorato. Ne citiamo qualcuno a titolo di esempio, scusandoci con tutti gli altri. L'uomo-organizzazione Gianni Buttò, schivo, operoso e come sempre fondamentale per la buona riuscita di una manifestazione. L'uomo-speaker Roberto Procacciante, che ha gestito il microfono con la consumata esperienza di un presentatore di professione. L'uomo-non lo avrebbe mai detto nessuno Giuseppe Carli che, a dispetto della sua fama di fumino, ha gestito splendidamente il servizio d'ordine dei ring, ricevendo i complimenti di tutti i giudici. Poi ancora Vittorio Maestroni che, insieme al responsabile regionale del settore giovanile Andrea Ferrari e allo stesso Carli , ha allestito la parata dedicata ai giovani (con la brillante idea di inserire in testa al gruppo il Sieger Vegas facendo sì che ci fosse molto più pubblico. Trovate le foto sul sito ufficiale). Maestroni e Ferrari hanno anche loro poi dato un fattivo contributo alla gestione dei ring (da annali la "messa in castigo" da parte di Maestroni di un concorrente intemperante, fermato per un giro dal poter chiamare il proprio cane, perfetto Ferrari nel prendere tutti i numeri prima e dopo gli spareggi, evitando confusioni). Che dire poi di tutti coloro che si sono avvicendati nel "servizio d'ordine" agli ingressi e all'interno dei ring. Hanno subito di tutto. Insulti, sberleffi, discussioni di ogni genere. Molti di loro, persone corrette ed abituate a rispettare le regole, si guardavano increduli di fronte all'invasione barbarica che si trovavano ad affrontare. Davvero encomiabili. Poi ci sono stati i lavoratori di corvè, impegnati nei chioschi e nella cucina. Anche per loro un campionato all'insegna del lavoro senza pause. Infine il gruppo dei lavoristi, che si sono gestiti gli attacchi del venerdì (forse non hanno faticato più di tanto, ma hanno dovuto sopportare la visione sacrilega dei conduttori bellezzari alle prese con una prova farsa).
Tutti loro avrebbero sicuramente meritato, da parte degli espositori, un maggiore rispetto. Non si sono contati gli avvisi al microfono a non fumare nei campi in sintetico, per non parlare degli inviti a recarsi nei ring per non causare ritardi alla manifestazione. Rarissimo vedere un espositore raccogliere le deiezioni del proprio cane. Il sabato mattina gli addetti ai ring hanno dovuto lavorare quasi un'ora per ripulire il terreno da bottiglie, cartacce e "scovazze" varie. Tutto questo senza contare l'atteggiamento allucinante, pieno di prepotenza e di arroganza, messo in atto durante la gara, dove era un'impresa mantenere i chiamatori fuori dai ring. Tutti quelli dello staff sono stati veramente bravi a non farsi prendere dal nervosismo. Un plauso a tutti. Se ci sono state delle piccole sbavature, dovute ad inesperienza, sono state davvero irrilevanti e la maleducazione di molti ha reso il lavoro dell'organizzazione davvero difficile. In conclusione un Campionato davvero ben organizzato e in una splendida cornice.
Nota a margine ma non troppo. Alla vigilia di questo campionato (ad essere precisi fintanto che questo campionato doveva svolgersi con Verpelli presidente) sono state fatte moltissime polemiche e sollevati numerosi dubbi sui campi in sintetico. Speriamo vivamente che tutti coloro che hanno protestato per la scelta di uno stadio con tutti i campi secondari in sintetico, riconoscano di aver avuto torto. Tra l'altro, nella giornata di venerdì, con il campo centrale in erba ridotto ad una palude dalla violenta pioggia caduta nella notte, i campi in sintetico hanno consentito alle classi Juniores e Cuccioloni di girare senza problemi di fango e di scivolate per i portatori. Nè ha causato problema alcuno l'erba sintetica nella giornata calda e soleggiata di sabato. L'organizzazione, sentiti i racconti del raduno di Sala Consilina, si era premurata di controllare personalmente (anche con i propri cani) che i campi in sintetico degli impianti di Lignano non causassero problemi. Eppure nemmeno il loro controllo diretto era stato sufficiente a fugare dubbi e polemiche. Un ulteriore peso sull'organizzazione e un legittimo sospetto che le polemiche e le richieste di allestire campi alternativi fossero solo pretestuose.

La dirigenza SAS e le impiegate. Apriamo il catalogo di questo Campionato e troviamo, come di consueto, il saluto del Presidente. Si sottolinea il fatto che, nonostante le travagliate vicende societarie, siano stati iscritti 800 cani, segno della passione per il pastore tedesco che anima i soci comuni. Il Presidente afferma che farà quanto è nella sua possibilità per far sì che, durante lo svolgimento di questo campionato, "i nostri amici a quattro zampe vengano giudicati esclusivamente per le loro caratteristiche e per quanto sono in grado di dimostrare". Bravo, un bel proposito. Peccato che, pochi giorni dopo aver redatto questo testo, il signor Fabrizio De Checchi si sia dimesso. No comment.
Dimessosi il consigliere più rappresentativo (in quanto Presidente prima che decadesse il CDN) a questo campionato si sono praticamente visti i soli consiglieri Michele Pianelli e Sergio Venier. Una visibilità che li ha messi fortemente sotto i riflettori e che forse avrebbe richiesto una scelta tra ruolo istituzionale e voglia di partecipare al campionato come allevatori. Certo è che, nel bene e nel male, questi due signori ci hanno messo la loro faccia e la loro credibilità, a differenza dei molti loro sostenitori-alleati-consigliori che hanno preferito, per convenienza politica, defilarsi. Succederà la stessa cosa all'Assemblea per le votazioni? o, in quell'occasione, rivedremo alla luce del sole chi, oggi, si nasconde e si defila? In fondo Pianelli e Venier ci stanno provando e fanno quasi tenerezza, se non fosse per la loro incapacità (comune del resto a tutti i dirigenti passati e ai soci in genere) di lavorare per la società nel pieno rispetto delle regole per tutti, dal più sconosciuto dei soci al famoso allevatore.
Le impiegate hanno fatto, come gli altri anni, il loro lavoro in segreteria. L'impressione è che si limitino a fare quanto loro richiesto, senza mettere una virgola in più, come ad esempio fermarsi a lavorare se gli orari delle gare si protraggono. E' stato triste dover spiegare ad alcuni espositori che avrebbero dovuto fermarsi a Lignano una notte in più per poter ritirare il libretto delle qualifiche del proprio cane che aveva finito la gara. Considerando che i giudici, gli organizzatori, i dirigenti SAS, stavano tutti ancora lavorando, forse anche le impiegate avrebbero potuto (dovuto?) fare uno sforzo, visto che sono pagate dai soci.
Nota a margine: non sappiamo a chi spettasse di controllare quanto riportato sul catalogo e chi fosse preposto ad inviare i testi. Sappiamo però che quest'anno il catalogo conteneva davvero tanti errori: sbagliati gli orari delle ferme delle due classi lavoro, sbagliato il giorno in cui doveva svolgersi la parata dei giovani, inseriti erroneamente nei gruppi di riproduzione anche i cani che non avevano almeno 6 soggetti di più di un anno d'età, inserito un trafiletto nella pagina del regolamento in cui si scrive che "la sas comunicherà località e giorni dove poter effettuare i controlli della displasia per i soggetti titolati" e poi messo nella pagina seguente l'avviso con orari e cliniche dove dover obbligatoriamente effettuare i controlli sabato, domenica o lunedì (più di un espositore non pratico di internet si è trovato in difficoltà, pensando che i controlli avrebbero avuto le stesse modalità dello scorso anno. Ma non era meglio pensare di mettere un avviso scritto in grande in segreteria?)

Le farse di questo Campionato.
1) Le prove di difesa. Volevamo fare, come lo scorso anno, un'analisi di tutti gli attacchi dei maschi. Ci abbiamo provato. Ma, viste chiaramente le direttive impartite ai figuranti (rarissimo sentire le bastonate sull'improvviso, trasporti corti , manica imboccata, aiuti al cane per non far perdere la vigilanza), visto il metro di giudizio di Agatino Corvaia che rendeva impossibile distinguere un cane con un morso da presente da uno con un morso pronunciato (per non parlare poi di alcuni giudizi decisamente "partigiani"), dopo aver visto una quindicina di prove, abbiamo ritenuto inutile assistere alle successive. Gli attacchi quest'anno sono stati una farsa. Con i giudici consapevoli che il numero di cani ad aver fatto realmente un attacco da pronunciato era bassissimo (più o meno coincidente con i soggetti inseriti nella classifica dei migliori attacchi).
Qualche dato, dalle relazioni dei due giudici.
Maschi presentati alla prova: 66 di cui 60 pronunciato, lascia a comando; 2 presente; 4 insufficiente.
Nelle femmine: 55 cagne presentate di cui 53 pronunciato lascia a comando, 3 insufficienti.
Almeno Anaela Tuzzi ha avuto la decenza di non commentare le cagne visibilmente da presente a cui dava, su precise direttive societarie, il pronunciato. Allo stesso modo scriverà nella relazione che i morsi non sono stati tutti eccellenti e le vigilanze solo discrete. Corvaia invece ha fornito giudizi abbastanza particolareggiati e, nella relazione, scriverà di un buon margine di miglioramento nella prova caratteriale, con aumento di qualità nel morso, nella combattività (ma dove???) e nella docilità dopo la fase di difesa. Del resto Corvaia ringrazierà anche i figuranti non solo per il lavoro svolto il venerdì in campo, ma anche perchè i figuranti "in questo ultimo periodo hanno lavorato per il buon miglioramento di questa prova". Insomma, i figuranti preparano i cani prima del campionato (non certo gratuitamente), gli addestratori fanno i brevetti e i giudici come Corvaia valutano queste prove. Non vorremmo mica dover ammettere che gli stessi cani che hanno così brillantemente superato IPO1 (e anche, in molti casi, IPO2 e IPO3 ) non sono in grado di effettuare un improvviso e un lanciatino senza difficoltà? Sarebbe come ammettere che c'è del marcio in Danimarca.... Così facendo i sempre più esigui cani dotati di buone doti caratteriali finiscono con l'essere penalizzati, così come sono penalizzati, rispetto a soggetti che fanno il brevetto per "gentile concessione" e vengono preparati solo per l'attacco al campionato, quei cani con caratteri normali ma davvero sottoposti ad addestramento per un brevetto vero, con pista, obbedienza e sequenze di attacco. C'è davvero del marcio in Danimarca. Ma qualcuno degli espositori vuole realmente che si ritorni a valutare seriamente l'aspetto caratteriale? Chi era in Germania quest'anno ed ha ascoltato le accese critiche a giudici e figuranti (nonchè notato alcune "intercessioni" nei confronti di certi cani) ha avuto testimonianza diretta di come l'aumentare le difficoltà della prova caratteriale venga visto come un reato di lesa maestà, con buona pace dell'importanza fondamentale che le prove caratteriali rivestono per la selezione della razza.
Nota a margine, ma non troppo. Dopo un primo anno deludente, un secondo anno con un buon miglioramento, Vegas in questo 2009 è stato inserito tra i migliori attacchi tanto in Italia quanto in Germania. Premesso che si potrebbe discutere sull'effettiva superiorità di Vegas rispetto agli altri soggetti, di sicuro gli attacchi di quest'anno sono stati molto corretti e precisi, sia nei morsi che nelle fasi di vigilanza. Nathalie (la conduttrice di Vegas in ring) aveva a questo campionato una giacca con un significativo ricamo: Vegas e Javir (Talka Marda). Certo che, a lavorare con il gruppo degli Knoche, anche un cane normale come Vegas si permette il lusso di venir classificato tra i migliori negli attacchi. Da far notare ai nostri conduttori spesso urlanti e tutti presi ad incitare ed eccitare il cane, il lavoro fatto sulla tranquillità prima delle fasi di difesa.

2) I gruppi di riproduzione. In un incontro di alcuni mesi fa tra il Comitato Organizzatore, i Presidenti e i soci delle regioni del FVG e il Presidente SAS Verpelli, si era parlato, tra le altre cose, di effettuare un rigoroso controllo dei gruppi per evitare che, come lo scorso anno, venissero poi squalificati a distanza di mesi ,per mancanza dei requisiti richiesti, gruppi fatti regolarmente sfilare nella giornata di sabato. Vittorio Maestroni si era preso l'incarico di occuparsi della preparazione dei gruppi e di controllarli al meglio. Purtroppo a questo Campionato, pur essendovi la volontà dell'organizzazione ad effettuare rigorosi controlli, ciò non è stato possibile a causa della totale mancanza di dati da parte della segreteria che non ha nemmeno voluto fornire un elenco dei soggetti presentati in giovanissimi il venerdì e nelle ferme (giovani e adulti). In questo modo non è stato possibile stabilire se i cani i cui proprietari consegnavano i cartellini al responsabile avessero realmente i requisiti (vale a dire fossero stati presentati) per entrare nel gruppo. Per quanto riguarda poi il rispetto dell'articolo 20, quando Vittorio Maestroni ha chiesto in segreteria di poter controllare i libretti delle qualifiche degli stalloni con il gruppo, in modo da verificare la data in cui avessero conseguito il primo brevetto, è stato guardato come un pazzo. Non solo non gli hanno permesso di controllare, ma gli hanno anche espressamente indicato di lasciare comunque entrare anche quei gruppi che palesemente, per la differenza d'età tra i figli e lo stallone, non potevano avere i requisiti richiesti. Spero che i dirigenti SAS e la segreteria (qualora avesse risposto in modo non corretto ad eventuali domande telefoniche dei soci) si assumano la responsabilità dell'accaduto e non cerchino di addossarla ad imprecisioni e ritardi organizzativi. Anche perchè così non è e i gruppi palesemente non in regola erano ben noti. Meglio sarebbe stato, non condividendo l'articolo 20, abolirlo prima del campionato (visto che si era cambiata la giuria, ci stava anche una modifica al regolamento), così si è soltanto fatto confusione e sono stati discriminati (verrebbe da dire come consueto) quei soci che hanno operato nel rispetto delle regole.

3) La riunione tecnica. Attendevamo tutti la riunione tecnica vista la presenza, invero un po' a sorpresa, del responsabile dell'allevamento SV Reinhardt Meyer. Doveva esserci una prima parte con interventi dei veterinari (a cui non abbiamo assistito) e una seconda parte con le relazioni dei giudici di Campionato e le considerazioni di Meyer. Invece, nonostante questa dirigenza attuale avesse cambiato la giuria togliendo i tedeschi allo scopo di valorizzare i nostri giudici, la riunione tecnica è diventata di fatto un monologo di Meyer che si è semplicemente limitato a leggere i giudizi dei primi 10 eccellenti e degli Auslese. Così, mentre sullo schermo scorrevano le foto e le linee di sangue dei soggetti di Siegerschau, Meyer ci indicava i soggetti da cui coprire (lo ha detto testualmente: "questi sono i cani che io vi ho indicato per l'utilizzo"), senza il benchè minimo accenno al nostro allevamento, non fosse altro per la massiccia presenza, nei suoi eccellenti di punta, di cani provenienti da Quantum Arminius. Inoltre, e questa è stata la cosa più grave, è apparso chiarissimo come ci fossero, probabilmente da parte dello stesso Meyer, precise direttive a che non si aprisse alcun tipo di dibattito. Sinceramente credo che a tutti i presenti sarebbe piaciuto porre al responsabile dell'allevamento mondiale alcune domande (ad esempio chiedere se dobbiamo considerare una sua indicazione anche gli Auslesi da lui proclamati lo scorso anno, come Furbo), ma soprattutto sarebbe piaciuto ascoltare i giudici italiani e magari discutere di alcune questioni inerenti il nostro allevamento. Senza contare poi la totale mancanza di rispetto nei confronti dei giudici presenti, molti dei quali si erano premurati di preparare una piccola relazione con i dati delle rispettive classi (e anche degli attacchi, visto che c'erano anche Corvaia e Tuzzi...e sarebbe stato interessante porre loro dei quesiti). No comment. Di fatto un'occasione persa.
Nota a margine. La relazione dei veterinari, invece che su problematiche tipo la displasia o il doping, verteva, tra le altre cose, sull'inseminazione artificiale. Peccato che il codice deontologico che devono obbligatoriamente sottoscrivere gli allevatori reciti, all'articolo 14: "Nell’allevamento impiegare solo soggetti che possono riprodursi in modo naturale. Evitare l’impiego della inseminazione artificiale (I.A.) per quei soggetti non in grado di accoppiarsi naturalmente"

I problemi seri. Maleducazione, mancanza di rispetto, intimidazioni.
Orari non rispettati da espositori che devono essere chiamati decine di volte per portare i cani in ring, polemiche e liti con chi è preposto a far rispettare i regolamenti, chiamatori esagitati che travolgono quanto si trova sul loro cammino e non rispettano il divieto ad entrare in campo, veterinari insultati per aver consigliato, per la salute del cane, il ritiro dalla competizione. Queste sono alcune delle cose viste a questo campionato e purtroppo divenute norma.
Per non parlare di vere e proprie sceneggiate durante la gara, con espositori che si permettevano di entrare in ring a redarguire il giudice o peggio. E' vero che, a questo campionato, si sono visti giudici che non hanno saputo gestire il ring. Potrebbe essersi trattato di mancanza di esperienza, così come di incapacità a non subire pressioni, che avrebbero potuto provenire sia dagli espositori a bordo ring, sia, purtroppo, da chi stava in ring al loro fianco.
Temiamo però che, a parlare di incapacità dei giudici, si rischi una deriva pericolosa volta a dare una giustificazione a comportamenti ingiustificabili. Nessun errore arbitrale giustifica le intemperanze dei giocatori o di chi sta sugli spalti. Quando ciò avviene il giocatore viene espulso. Nel caso del pubblico si interrompe l'incontro e di stilano risultati a tavolino che penalizzano la squadra i cui tifosi si siano resi colpevoli di intemperanze. Nelle esposizioni SAS si lascia sempre troppa tolleranza a chi protesta, quasi come se ci fosse una giustificazione. Si sentono frasi del tipo: "abbiamo fatto migliaia di chilometri per poi venire a farci prendere per i fondelli da questo signore"( e i termini usati non sono certo fondelli e signore) e, se il giudice ha commesso evidenti errori a detta degli espositori, in qualche modo l'invasione di campo e l'insulto sono "condannati con la condizionale".
"Hanno sbagliato ma" dove quel ma rende meno forte e quasi inesistente l' hanno sbagliato. Dovremmo imparare che, in primo luogo, non ci sono ma. Nemmeno quando il giudice in campo dovesse fare palesi scorrettezze. Lo si può denunciare, ma non si può e non si deve entrare in ring gridando e minacciando. Per non parlare poi delle vere e proprie intimidazioni, da penale. Se poi si pensa che insulti, liti, intimidazioni avvengono per un piazzamento in più o in meno di un cane, magari uno juniores maschio, viene da sorridere amaramente. Abbiamo perso le proporzioni ed anche la decenza. Ci chiediamo cosa potrebbe pensare un neofita che si avvicini al nostro mondo assistendo a certe scene. Ci chiediamo come si possa incentivare una maggiore presenza dei ragazzi e dei bambini quando l'ambiente è tale che, avendo un figlio, buonsenso vorrebbe lo si tenesse ben lontano. E' ora di cominciare a prendere le distanze da certi atteggiamenti. Cominciando in primo luogo a togliere quel "ma".

Daniela Dondero e Leandro Falaschetti, 23 settembre 2009.

Le immagini:
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