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backCampionati Nati e Allevati in Italia 2009. San Cesario sul Panaro, 3-4-5 aprile

San Cesario sul Panaro, 3-4-5-aprile. Tre giorni dedicati all'addestramento e al mondo dell'allevamento italiano dei cani da lavoro e agli appassionati che si dedicano all'utilità e difesa. Previsioni metereologiche ingannevoli (buona la giornata di venerdì, che veniva annunciata come piovosa, pessima quella di sabato, in cui erano previste schiarite). Ottima l'organizzazione per la parte propriamente tecnica, con terreni di pista all'altezza (e un ottimo ed attento direttore di piste, Luigi Ricchi), personale preparato fatto da lavoristi autentici, segreteria puntuale e precisa (complimenti a Ivo e Massimo, instancabili e presenti per tutte e tre le giornate) e ottima anche la cucina (nella giornata di domenica anche un pregevole rapporto qualità-prezzo). Considerando che l'organizzazione ha allestito il tutto con tempi brevi, è stata un'eccellente prova della Regione (adesso unificata) Emilia Romagna che ha avuto anche l'onore di aggiudicarsi il Trofeo come miglior Regione della manifestazione. Buona l'affluenza di pubblico nella giornata di domenica, anche se limitata al mondo SAS (visti anche giudici e allievi giudici del settore allevamento, come Salvatore Capetti, Fausto Gazzetta, Egidio Boselli, presenti nella giornata di domenica il direttore Luigi Bricchi, il consigliere Sergio Venier e il Presidente SAS Ambrogio Verpelli). Purtroppo non si fa nulla per incentivare la partecipazione di pubblico esterno, mentre, in questi tempi di ordinanze ministeriali sui cani e di diffidenza per il mondo dell'utilità e difesa, non sarebbe male far vedere a chi non conosce questo ambiente, come l'addestramento sia basato sull'affiatamento tra cane e proprietario, come insegni ad costruire rapporto (e ad avere un perfetto controllo) e come i cani da UD siano cani nella media equilibrati.
Considerazioni sul Pastore Tedesco nate da quanto visto a questo Campionato (leggi tutto>>)
Considerazioni sparse, da non addetta ai lavori. Venerdì ho visto l'obbedienza di Giovanni Giacobbe con Vito della Decima Mas e devo dire che mi ha colpito tantissimo sia il cane (che, appiombi anteriori a parte, è anche un buon soggetto come anatomia), sia il rapporto con il conduttore. Quando si parla di piacere nel lavoro si intende a mio avviso proprio quanto espresso da questo binomio. Sabato la prova d'attacco e domenica la pista hanno ampiamente confermato l'impressione iniziale. Ho fatto i complimenti a Giacobbe e gli ho chiesto con chi stesse lavorando. Mi ha risposto: "da solo, con il mio figurante". Mi è venuto istintivo dirgli: "continua così" . Spero di rivedere ancora questo binomio senza che le lavorazioni per IPO2 e 3 facciano perdere quella magia che c'era nei loro occhi già prima di entrare in campo.
Mi è piaciuto molto anche Roy, condotto da Nicola Rasicci, un cane che mi è sembrato avere un buon equilibrio nel quotidiano e anche un cane di quelli che ragionano (dote non sempre considerata un pregio).
Mi sono piaciuti per il rapporto coi i loro proprietari, i cani di linee da esposizione, pur con i loro limiti (ma, se interpreto correttamente il nuovo regolamento, il 261 di Andrea Moscatelli con Mike del Catone, con il suo 90 in pista e le altre sezioni con il buono, varrebbe la qualificazione per il Campionato di Addestramento )
Ho trovato interessanti le considerazioni fatte da Agatino Corvaia alla fine della manifestazione. Corvaia ha lamentato il fatto che almeno il 30% dei cani non sia stato messo correttamente in pista. Ha sottolineato di aver visto troppi cani stressati in una sezione in cui dovrebbe predominare la concentrazione e la calma. Una considerazione che fa il paio con quanto affermato da Anaela Tuzzi al recente Campionato di Addestramento, esprimendo un certo disappunto perchè i cani che avevano fatto l'NQ dimostravano, sin dal loro ingresso in pista, una sorta di "panico", probabilmente frutto di lavorazioni sbagliate e del tutto inadatte a quella sezione (ammesso che si considerino adatte a qualcuna delle sezioni certe lavorazioni- nota mia). Corvaia ha anche evidenziato con sommo dispiacere, come, pur essendoci soggetti di allevamento italiano validi, nelle competizioni per le qualificazioni per la WUSV si preferisca gareggiare con soggetti di allevamento straniero, spesso acquistati già adulti.
Per quanto riguarda gli altri giudici, invece, ha lasciato un pochino perplessi Arturo Lezier, non tanto nei giudizi in sè, quanto piuttosto nell'esposizione al microfono che spesso rendeva di difficile comprensione le sue reali valutazioni e le differenze tra i diversi binomi. Nessun eccellente nella fase C in IPO3, i punteggi più alti li hanno ottenuti i tre cani saliti sul podio, tutti e tre con 94 (MB). Eccellente in IPO1 per Vito della Decima Mas (98) e in IPO2 per Danko dell'Arcibate (97)
Giudizi delle obbedienze di Egidio Budelli in linea con le direttive attuali e, quindi, piuttosto stretti. Unico eccellente in IPO3 il 97 di Giova con Fea, poi il molto buono alto (95) di Rasicci con Roy. Punteggio più alto (92) in IPO2 per Iwan di Casa Nosella condotto da Denny Nosella (complimenti a questo giovane allevatore friulano) e in IPO1 il 95 di Vito della Decima Mas (poi un solo molto buono con il 90 di Holly della Decima Mas e per il resto molti sufficienti e buono) . Nel complesso ho preferito Budelli e Lezier ai Nati e Allevati dello scorso anno, dove il primo ha giudicato gli attacchi e il secondo le obbedienze, li ho trovati più a loro agio in quelle sezioni.
Trofeo di Allevamento stravinto dall' allevamento della Decima Mas di Daniele Barbanera che ha presentato una quindicina di soggetti a questo campionato (tra l'altro i cani dell'allevamento Decima Mas spesso sono anche mediamente decorosi da un punto di vista morfologico). Barbanera si è reso protagonista di un episodio che ha commosso tutti i presenti decidendo di far consegnare il trofeo a Christian Sesto, il figlio di Carmelo che, salito sul podio con Cley, l'ultimo compagno di un grande combattente, ha alzato la coppa al cielo con un gesto che non ha bisogno di ulteriori commenti. Davvero complimenti a Barbanera per un gesto davvero sentito e non studiato, così come sentita è stata la commozione del Presidente SAS Ambrogio Verpelli. Al di là del momento emotivamente coinvolgente vissuto da tutti con grande partecipazione, mi piacerebbe poter condividere la sincera ottimistica convinzione del Presidente sul fatto che la SAS sia una "grande famiglia" , ma il comportamento ed il modus operandi dei soci mi rende un pochino più cinica.

Nota a margine. Ho notato che anche il settore lavoro, come quello delle esposizioni, non sembra presentare un grande ricambio...i partecipanti sono più o meno sempre gli stessi. Rispetto al settore esposizioni, però, vanno riconosciute due cose ai lavoristi: il rispetto degli orari e il fatto che, posto che occuparsi di far guardare il loro cane, lo guardano. Nelle fotografie scattate mentre si attendeva la premiazione colpisce proprio il rapporto tra cane e conduttore anche al di fuori del momento della competizione vera e propria. Ad ulteriore dimostrazione che lavorare con il proprio cane insegna moltissimo. Riusciremo mai a superare le derive agonistiche che ci portano a seguire gli insegnamenti di chi ottiene i risultati, spesso a scapito del risultato stesso e, quel che è peggio, senza alcun rispetto per il cane e i suoi limiti?

Daniela Dondero

 

 

•Foto del Campionato

a carmelo

 

 

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