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backRaduno Nazionale SAS Ravenna. 1 marzo 2009

Primo Raduno del 2009

Ravenna, 1 marzo . Giornata uggiosa per questo primo raduno, con 61 soggetti presentati. Numero non altissimo, anche se nella media dei raduni "romagnoli" (lo scorso anno il raduno di Cesena del 30 marzo, giudici Musolino e Bordignon, vide una cinquantina di soggetti presentati). Una partecipazione nella media probabilmente dovuta anche al fatto che l'inverno rigido di quest'anno non ha favorito la preparazione dei cani (lo si è visto anche nei soggetti presenti a questo raduno). Inoltre è anche probabile che, conoscendo già la giuria del Campionato di Allevamento 2009, questa gara avrebbe potuto contare su un maggior numero di soggetti iscritti, anche nei maschi.

Purtroppo non ho visto le classi Juniores e Cuccioloni (ringrazio Daniela e Silvia per le classifiche). Prima in juniores femmine Furba del Ceresio (tanto per rinnovare la tradizione dell'allevatore Enrico Menniti che, al primo raduno dell'anno, in qualità di presentatore, fa il suo esordio stagionale vincendo la classe juniores femmine), una figlia di Furbo con una tipicissima figlia di Dux della Valcuvia. Primo in Juniores maschi un figlio di Panjo Kirschental, Ethanperla. Prima in cucciolone la siegerin Juniores del Campionato Dolly dell'Antuba Sannita (un soggetto che a me piace molto ma che mi hanno riferito non ha avuto la solita resa in ring). Vince la classe cuccioloni, di cui era l'unico partecipante, Cielo, figlio di Zorro di Villa Mastai.

Classe giovanissime femmine di bella qualità con alcuni soggetti già visti al Campionato SAS 2008 o nei raduni dello scorso anno. Alla ferma anche la vicesiegerin Romy del Catone (in non ottimali condizioni di forma) poi non presentata nella prova in movimento. Vince la classe Resi von Dolomiten, un soggetto presentato in baby alla Walter Gorrieri, dove ottenne la seconda posizione. Resi è figlia di Noris Scholss Weitmar (un figlio di Quantum Arminius) per una bella figlia di Aiko goldenen Zweig. E' un soggetto molto espressivo, bilanciato, con un movimento ampio. Meritatamente prima della classe, nonostante il sovrappeso. Al secondo posto Quena del Catone, 8 in classe cucciolone al campionato sas, figlia di Xento Elzmundungsraum con la "solita" Freda di Valmadrera. Una cagna con un movimento funzionale e ben bilanciato, anche se disturba leggermente la linea inferiore un po' retratta. Al terzo posto la "grigina" Hivy dei Colli Storici, anche lei un soggetto noto, ben posizionato sia al campionato che in diversi raduni dello scorso anno. Una cagna in perfetta taglia, figlia di Arex Herbramer Wald con la sorella di cucciolata ripetuta di Norik dei Colli Storici. Hivy ha condotto una bellissima gara, recuperando in movimento una posizione. Pur muovendosi molto bene un anteriore leggermente inferiore alle prime due e una testa corretta e femminile ma meno "piacevole" non le hanno permesso di avanzare ulteriormente. Al quarto posto una figlia di Norik dei Colli Storici, Issi Ostenberger Land, un soggetto che conquistò la prima posizione in classe juniores alla Walter Gorrieri. Una cagna grande, molto espressiva, meno equilibrata negli angoli ( con un posteriore al limite e non del tutto solido) rispetto a quelle che la precedevano. Partita in terza posizione ha poi perso un posto in movimento. Issi incontrava i favori degli espositori a bordo ring, che l'avrebbero vista prima. Personalmente ho invece pienamente condiviso il giudizio di Capetti, sempre attento alla funzionalità e allo standard e non succube dei "cani alla moda". In questo momento storico anche un soggetto come la seconda classificata che non è, per certi versi, il mio ideale di cagna, è una scelta volta a togliere dall'immaginario collettivo degli espositori l'icona del cane alto sul garrese, schiacciato sul posteriore, diventato così nella norma che anche nel piazzare i soggetti costruiti con equilibrio e maggiore aderenza allo standard spesso i conduttori cercano di posizionarli tirando artificialmente il posteriore e facendoli apparire diritti sull'anteriore. Persino in movimento spesso si tende ad incoraggiare questa tipologia, forzando con il guinzaglio e collare invece che permettere al cane un movimento naturale.

Salvatore Capetti, più che mai "Catone" (Marco Porcio, non l'affisso) sta ponendo grandissima attenzione allo standard, alla funzionalità, alle direttive sulla taglia, con una conduzione di ring che abbina al consueto rigore anche delle precise indicazioni agli espositori. Non sarà politicaly correct (sua a questo raduno la frase: "soggetto molto grande. E, quando si scrive "molto grande", non si può dare la massima qualifica" ) e, dico io, per fortuna. In un mondo dove la deroga alla regola diviene la norma, di un "censore" che ci ricordi lo standard c'è davvero bisogno.

Giovanissimi maschi vinta dal sieger "virtuale" del Campionato, Ron della Bocca del Vesuvio, apparso un pochino pesante e soprattutto "distratto" in ring rispetto alla solita condotta molto presente e briosa. Al secondo posto Grando jr di Casa Ines, un figlio di Xento Elzmundungsraum, partito in quarta posizione. Al terzo posto un figlio di Tor di Casa Nobili, Dax, più piacevole come immagine d'insieme rispetto al secondo. Quarto (partito al terzo posto) Ando del Sole Nascente, un soggetto che avevo visto a Udine in classe juniores ma che, con l'età, si è ulteriormente appesantito (e con i metacarpi piuttosto cedevoli, difetto maggiormente evidente in movimento). Quinto un figlio di Baron di Poggio Morello, Bruno di Casa Preti. Anche Gazzetta in linea di massima, con qualche titubanza in più rispetto a Capetti, giudica cercando di seguire i dettami dello standard e non le mode. Da notare che entrambi i giudici hanno assegnato spesso, ai cani nelle retrovie, una qualifica inferiore. Corretto, se non diviene un vezzo.

In giovani femmine Capetti scova una "capettiana" figlia di Mardock (questo soggetto ha una testa molto bella e io dico raramente molto bella), un po' sovrappeso e presentata da una giovane conduttrice ( a sfatare il mito dei grandi conduttori necessari per migliorare il piazzamento del cane, se il cane c'è il conduttore è secondario. Inoltre: "il migliore conduttore è quello che si annulla per far vedere il cane") e sacrifica, credo anche con qualche personale "sacrificio", viste le teste della seconda e della terza, di due posti Xara del Giarizzo, perchè troppo grande . La cagna vincitrice della classe, Pepita del Palatium Parvum è un soggetto in taglia, con bellissima testa forte, espressiva e femminile, movimento bilanciato ed ampio. Al secondo posto una figlia di Ghandi dei Lupi della Maddalena, Uva dei Lupi della Maddalena, un soggetto in taglia, solido e corretto. Terza Hexe di Val Rufina, figlia di Fimo degli Arvali, in taglia, con movimento bilanciato. Al quarto posto come detto Xara del Giarizzo, la figlia di Tor di Casa Nobili con l'Auslese Ira dei Profeti, vista diverse volte nei raduni. Di lei Capetti dice che avrebbe potuto partire prima (a mio avviso il giudice le avrebbe comunque preferito Pepita) ma ha dovuto, stante le attuali direttive, penalizzarla per la taglia. Un bel messaggio "pesante" anche per gli altri giudici, rinforzato, sempre in classe giovani, dal "carico da 11" del "non si può dare la massima qualifica quando si scrive molto grande" .

Giovani maschi che confesso di non aver visto, con due soli cani in ring. Vince la classe Dylan dei Due Fiumi, un figlio di Aron (che non è Aron della Terra dei Forti, ma un buon soggetto senza affissso).

Classe Adulte femmine di qualità elevata. Tutti i soggetti ottengono dal giudice la qualifica di eccellente. Il proprietario di una delle femmine, molto correttamente, interviene per segnalare a Capetti che la sua cagna, avendo più di tre anni e non ancora la selezione, non può fare la massima qualifica. Capetti, giustamente, prende il microfono per segnalare l'esemplarità di questo comportamento. Chapeux al proprietario e complimenti al giudice per averlo fatto ben comprendere l' accaduto agli espositori a bordo ring. Nella classe presenti una Auslese e diverse eccellenti di punta. Vince Odessa del Colle Guasco, la giovane figlia di Ghandi Arlett. Capetti che, nel giudizio di campionato aveva sottolineato la necessità, per questa femmina, di una ulteriore maturazione, sottolinea in questo raduno come la cagna sia "cresciuta" proprio nella direzione da lui auspicata. Al secondo posto, battendo la quarta e la sesta eccellenti del Campionato, la siegerin delle giovanissime 2007 Dolly Karslfelder Hof. Questa figlia di Vegas, presentata alla Siegerschau di Aachen dove ha ottenuto un più che onorevole 23 eccellente, non era al Campionato italiano. Molto amata da Capetti che l'ha spesso premiata nei raduni, in questa occasione si è presentata in pessime condizioni di forma, con un livello di preparazione al di sotto della norma. Tuttavia, da un giudice che notoriamente osserva "le forme e non la forma", ha comunque ottenuto un' ottimo piazzamento. Da rivedere, con una preparazione migliore, specie nel giro senza guinzaglio. E' comunque un soggetto che a me piace molto per classe, tipicità e, se correttamente lavorata, per il movimento molto fluido. Terza la bella figlia di Pascha Zellwandrand, Jasmin dell'Antico Maniero, molto ben condotta dal giovane Christian Cecconi. Quarta Bania del Colle Guasco, la figlia di Larus Batu sesta eccellente al Campionato, in pessime condizioni di forma. Quinta Werisa Huhnegrab la decima eccellente del Campionato, anche lei in condizioni di forma pessime, ottimamente condotta da una giovanissima conduttrice a cui il giudice Capetti ha riservato particolari elogi nel giudizio finale. Sesta Fenny della Valle dei Rovi una cagna proveniente da Kliff Trollbachtal, decisamente grande. Settima una figlia di Arro Delori, Lina di Casa Nobili, soggetto già visto in diversi raduni, in quest'occasione davvero giù di forma e poco tonica.

Classe lavoro maschi scontata nel risultato. Sei i cani presentati, di cui tre di linee da lavoro. Vince la classe l'Auslese Tryp della Baia Imperiale, con i due "cuccioli" Cardoni a coaudiuvare ottimamente il padre Mirco nel ruolo di chiamatori. Secondo Don dell'Utveggio, un soggetto di allevamento e proprietà siciliana, presentato in una condizione che, sovrappeso a parte, lo faceva apparire come appena uscito dal box di casa e non da un viaggio Palermo-Ravenna. Molto apprezzato dagli espositori a bordo ring, Don ha una costruzione generale migliore di quella del fratello Deko, mentre ha un cesello di testa e un'espressione meno belli. Mi è piaciuto molto il feeling con il proprietario. Presentato decisamente con qualche chilo di troppo. Soggetto però che, visto in ring, sembra persino leggermente più grande di Tryp che non è certo un soggetto di media taglia. Terzo classificato Indio degli Japigi, un bel figlio di Nando della Valcuvia, grande ma più in taglia dei due che lo precedevano. Ha condotto una gara rimanendo alto (troppo alto) sul garrese, senza mai distendersi. Seguivano poi tre soggetti da lavoro (l'ultimo aveva il pettorale di una femmina iscritta in classe libera, pertanto non è stato possibile identificarlo) a cui Gazzetta ha concesso la qualifica di Buono. Onestamente, a parte il cane di Angelo Taddei, Carek von Salztalblick, che la meritava, gli altri due sono stati "graziati" dal giudice. Forse sarebbe il caso di essere meno "larghi di manica", visto lo scadente livello morfologico dei cani da lavoro e la scarsissima considerazione del rispetto per lo standard da parte degli appassionati italiani del settore. Oltretutto, ritengo che si possano perdonare difetti di costruzione, ma almeno vorrei, in un soggetto di carattere, vedere quell'espressione piena di vitalità (che aveva ad esempio Carek) e non le espressioni "attapirate" degli ultimi due classificati.

Daniela Dondero

 

 

Foto del Raduno

pepita

 

 

 

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