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Gli articoli di Oronzo Giangreco.

Bagnolo mon amour.

A Bagnolo ormai siamo gente di casa, le persone ci salutano con ossequio ed i più intraprendenti ci fermano e ci chiedono notizie sulla salute, sul tempo e sulla famiglia. Qui sono nati alcuni dei nostri Auslese e sono fermamente convinto, data la stanzialità dell’evento, che qui siano stati concepiti la maggior parte dei figli illegittimi dei soci SAS. Le ragazze del posto, che sono poi uguali a tutte le ragazze dei posti del mondo, suppongo aspettino il Campionato un po’ come quelle degli anni quaranta aspettavano l’arrivo dei bei giovanotti americani e noi abbiamo collegialmente stabilito, alla faccia di chi ci vuole male (e non sono poi tanti ,due al massimo tre), che questo piccolo paesello emiliano ci porta fortuna.
Tutti gli espositori all’arrivo sul posto di gara affrontano gli stessi problemi: la suddivisione delle camere in maniera tale da isolare i ragliatori professionali (quelli che russano), intrattenere il personale della reception parlando del più e del meno mentre gli altri introducono i cani nelle camere, rassettarsi e farsi la doccia per riassumere sembianze umane.giuseppe spada Noi in più abbiamo il problema di Angelo che si alza alle tre del mattino perché “cosi’ è abituato” e tira fuori di notte i cani dai trasportini, quelli nostri e quelli di tutti gli espositori che lasciano le macchine aperte. Quest’anno avevamo poi con noi un nostro amico fresco fresco d’infarto che, durante il viaggio, ci ha fatto uno stage di primo soccorso, avvisandoci che nel caso in cui avesse avuto un malore avremmo dovuto inserirgli una pastiglia sotto la lingua. Durante le tre giornate ha condotto cani in tutte le classi con noi che correvamo inseguendolo intorno al ring con la cassetta del pronto soccorso in spalla. Lui ha avuto salva la vita ma noi l’abbiamo quasi persa.


Tempo di uscire dalla macchina e incontro Hans Peter Rieker, solo come l’ultimo padrino.
hans peter riekerHa una voce calda, piacevole ed è sempre uguale da trent’anni. Non so se si mantiene bene o se già nella culla somigliava al nonno di Heidi.
Mi colpisce e mi deprime un dettaglio: è solo e solo rimarrà per tutti e tre i giorni...e, ora che ci penso, l’ho visto solo negli ultimi trent’anni. Sarà questa la fine dei grandi?marchionne E’ l’essere vivente più influente del pianeta del cane da pastore, più di Obama e Condoleezza Rice, più influente di Kofi Annan e Marina Berlusconi e addirittura di Marchionne...e ,in più, non ha i sindacati. Si aggira solo e silenzioso fra i ring munito di tutta la sua stazza e del solito paio d’occhiali che presumo non tolga neanche di notte, per cui non capisci mai dove cazzo guarda. Sà che non lo amo e mi aspetto che prima o poi salti fuori da un cespuglio qualche suo sicario e mi faccia fuori. Tutte le Auslesi e le eccellenti di punta italiane alla siegerschau, quelle bellissime e quelle meno, anzi no….brutte, sono una sua creazione e si aggira con un cane a guinzaglio che dicono sia stato un Sieger tedesco... guardando il cane capisco quanto sia realmente potente (LUI).

salvatore capetti

 

Poco più in là incontro Capetti, seduto al tavolino cristallizzato nei suoi anni, sereno ed elegantissimo. Quando si parla con Capetti si ha la stessa sensazione che ricevi quando hai un amplesso con una donna e a lei squilla il cellulare ogni minuto: c’è sempre qualcuno che ha da chiedergli qualcosa e quel qualcosa presumo appartenga a quel milione e mezzo di cose di cui a Capetti non frega un cazzo.

 


francesco beggiatoCome al solito hanno negato il servizio fotografico a “pippicalzelunghe”, pero’ stavolta ufficialmente, e, restando in tema di internazionalità, hanno preferito affidarlo ai Texani.

Il campionato e’ perfettamente organizzato e questo francamente non mi stupisce, essendo affidato ad un team ormai rodato con alla guida il presidente stesso, persona esperta ed affidabile per questo genere d’eventi. Avrei evitato piuttosto alcuni proclami molto simili alla propaganda di regime e che finiscono con lo screditare anche quel che di buono ha prodotto la manifestazione.
Buoni i numeri dei partecipanti,fenomeno questo non ascrivibile al credito che il consiglio gode presso i soci, ma alla discreta salute del movimento. Io stesso ho iscritto quattro cani alla manifestazione (record storico) pur presentandone solo uno. Del resto la data anticipata (da non ripetere assolutamente) ha costretto al forfait numerosissimi cani del sud costretti ai box da un annata tra le più maledette per le condizioni del pelo; quei quindici giorni di differenza con i cani in risalita al sud avrebbero potuto far miracoli.
Per chi volesse realmente rendersi conto delle percentuali di gradimento di questo consiglio presso i soci propongo un esperimento. sparaPer default stabiliamo in 6000 il numero dei soci, mettiamoli in uno stadio dotati di una carabina ciascuno e mettiamoci al centro i membri del consiglio. Chiediamo loro di sparare solo nel caso in cui i comportamenti consiliari non rispondano alle aspettative dei soci. ”Pronti,puntare…….fuoco!” Una volta morti, rialzatevi, contatevi i pallini in corpo (rigorosamente a salve che non voglio morti veri sulla coscienza)e vedrete che ne conterete al’incirca 5995 o 5996. E che cazzo…..spara pure qualcuno del consiglio?

 


margit van dorssenContinuo il giro e incontro la Margit. Ha un cappello bianco a falde larghe, giacca e pantalone blu attillato,una camicia a quadri e uno splendido mocassino. Ha una classe innata, è bellissima e c’ha quasi l’età di Capetti. Dio quanto amo questa “femmina”. Volevo farla venire in Puglia,quando ancora non si sapeva che avrebbe giudicato alla Siegerschau, ma uomini di ben altro fascino e soprattutto con ben altro potere me l’anno portata via. Ma hanno fatto bene, a giudicare dai loro risultati. Amo questa donna a tal punto da perdonargli “la prima del secondo gruppo” e qualche bischerata di troppo nel primo. E la amo anche quando giudica alla cazzo di cane.
Poi un giudice italiano ai denti, uno all’ingresso, uno distribuisce biglietti della lotteria e uno controlla le macchine al parcheggio, insomma sembrano i ragazzi “della conza” che, dalle nostre parti, sono i manovali incaricati di impastare il cemento. Però abbiamo un francese, un tedesco, un indiano e un olandese; no, non è l’inizio di una barzelletta e neanche “giochi senza frontiere”.
Però questo presidente ha una immensa capacità: gioca coi giudici come il gatto con il topo. Avete mai visto un gatto cacciare un topo? Lo afferra, lo morde in testa, poi lo lascia, appena comincia a fuggire lo riafferra e se lo gioca fra le zampe, poi lo lascia fuggire e poi lo riafferra e poi………….muore. Ma se non muore il topo, e dico il topo, scappa.

 

giulio cesare

 

 

Insomma, il solito bel campionato,che somiglia tanto alle foto taroccate dei nostri cani. Entrambi simili a un dipinto ben lontano dalla realtà che tutti, e dico tutti me compreso, continuiamo a pennellare. E CESARE alla fine dice: “grazie,grazie,grazie” e i 5996 che nel campo avevano sparato rispondono:”E di che”. E io mi consolo pensando che ogni mattina in qualche angolo nascosto del mondo, in una culla qualunque, nasce un CESARE e da qualche altra parte del pianeta un BRUTO,e la storia ci insegna che prima o poi quei due si incontreranno. Tranquillo presidente che Bruto non son io, la SAS è da sempre una gran fabbrica di traditori.

 

Un ultima nota di colore. Se pur apprezzabile il gesto paterno del vice presidente di relegarsi tra gli ultimi, affidando a gara non finita la sua Auslese alla bellissima e indomabile figlia, unica meravigliosa nota della manifestazione, il fatto ci appare al confine delle norme regolamentari.
luigi mantellini
peterProviamo a pensare se tutti i partecipanti della classe e non solo i vice presidenti, contemporaneamente si scambiassero i cani e, che so, dalle tribune accorresse improvvisamente l’amico Mantellini che, col ciuffo alla verticale come Peter, l’amico di Heidi , afferrasse la Uva magari facendole perdere una decina di posti, sai che bel movimento, sembrerebbe il ballo delle debuttanti.


Perdoniamo Stefano, perché la bellezza e la tenacia della sua bambina ci hanno quasi stregato.
vittoria beggiato

Ps. Abbiamo pensato a lungo se inserire il commento delle classi adulti maschi e femmine all’interno di quest’articolo e abbiamo deciso che non era opportuno. Sono argomenti che meritano di essere trattati al di fuori della esilarante(spero) ironia della satira che tende volutamente a deformare la realtà contribuendo (spero ancora di più) a modificarla positivamente. Sarà il prossimo un articolo puramente tecnico, almeno nella misura in cui vorrete dare questo valore agli scritti di un vecchio socio “pazzo”, piccolo allevatore e nient’altro, qual è il sottoscritto.

Faccio i migliori auguri a coloro i quali hanno conseguito lusinghieri risultati ricordando a tutti che nulla è impossibile per chi vuole, ma soprattutto che il potere può tutto, ma non affossare il talento.

Memento audere semper (ricorda di osare sempre), non so se l’ha detto Piervito Bardi o Gabriele Dannunzio.
piervito bardi

Ciao

Oronzo Giangreco, 19 settembre 2012

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